Milano 27 e 28 Ottobre 2018 – Convegno Residenziale delle Scuole del Centro Milanese di Terapia della Famiglia: “LA FOLLIA A QUARANT’ANNI DA BASAGLIA”

Momento ricco di spunti di riflessione per quel che concerne l’aspetto riabilitativo di quei pazienti “psichiatrici” che ad oggi hanno difficoltà a trovare spazi e contesti riabilitativi a livello sociale.
Partiamo dal presupposto che una diagnosi spaventa sia la famiglia che la persona che porta la difficoltà; che spesso la tendenza è quella di avere il bisogno di identificare la persona con una categoria diagnostica a livello psichiatrico per dare un nome ad una serie di sintomi. Sicuramente la diagnosi è importante per definire un aspetto farmacologico, aspetto in alcuni casi necessario, in altri indispensabile per la riabilitazione del paziente psichiatrico. Ma la categorizzazione diagnostica se è fondamentale per una prescrizione farmacologica, la stessa lo è meno per un aspetto riabilitativo del paziente.


A quarant’anni da F. Basaglia, psichiatra andato oltre la categorizzazione, ci si è chiesti come il territorio nazionale risponda ad un bisogno riabilitativo del paziente “psichiatrico”. Quanto il problema rimane alle famiglie, spesso emarginate? Quanto i contesti sociali sono pronti e facilitanti, a dare al paziente psichiatrico la possibilità di uscire da un isolamento sociale?


Ad oggi, quanto un territorio come il nostro, offre degli spazi di reinserimento sociale e lavorativo che facciano da “realtà ponte” per chi esce da un esperienza psichiatrica? Quanto, una volta curato il sintomo, rimane sintomatologica l’ area sociale e lavorativa per delle carenze strutturali? Tante le domande, ma anche la chiarezza che la “riabilitazione” passa dalla possibilità di strutturare percorsi sociali di reinserimento nel territorio secondo un’ottica sistemica. Non basta alla famiglia e al paziente fronteggiare, ridurre e far sparire la sintomatologia, occorre, anzi è indispensabile, avere la possibilità di essere reinserito. Più e giovane l’età del paziente più è alta questa necessità. Proviamo allora a pensare quanto una “banca del tempo sociale” può essere lo spunto per dedicarsi a quelle persone che vogliono uscire dall’isolamento. Una riflessione: “L’irrecuperabilità del malato è spesso implicita nella natura del luogo che lo ospita” (cit. F. Basaglia)

Alcuni dei relatori intervenuti al Convegno:

  • JACQUELINE PEREIRA BOSCOLO:Amministratore Unico del Centro Milanese di Terapia della Famiglia
  • PIETRO BARBETTA: Direttore del Centro Milanese Terapia della Famiglia
  • EMANUELA BERTOCCHI: Co-direttore di Eidos Centro Terapia Familiare di Treviso
  • MARCO BIANCIARDI: Direttore di Episteme Centro di Psicoterapia Sistemica – Torino
  • GIUSEPPE CERSOSIMO: Responsabile Urgenza Psicologica
  • CREA PIERO CIPRIANO: Psichiatra Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà – Roma
  • ANTONELLO D’ELIA: Presidente di Psichiatria Democratic
  • PROF. CARMINE SACCU: Neuropsichiatra infantile – Direttore SRPF


Dott.ssa Paola Giacco / Dott.ssa Raffaella Ruberto