In alcuni momenti della vita ci si trova in situazioni di grande sofferenza. Autori di tale stato emotivo possono essere (a loro insaputa) il partner, un’amica, la propria famiglia, il datore di lavoro. Non ci si sente riconosciuti, compresi, amati, stimati. Si ha la sensazione che più si fa per gli altri meno gli altri fanno per noi. Non ci sentiamo apprezzati sul lavoro, riconosciuti dal partner, non abbiamo amici affidabili e riconoscenti. Spesso e il più delle volte ci sentiamo oppressi con la voglia di evadere e di scomparire.

Chi se ne accorgerebbe?

Immersi in sentimenti di rabbia e tristezza non si riesce a trovare una strategia per cambiare il contesto perché rimandiamo la responsabilità del cambiamento all’altro.

Provate a riflettere su questa metafora. Se avete in mente un quadro da dipingere che differenza c’è tra l’ indicare al pittore cosa dipingere e dipingere da Sé? Certo è che se attribuiamo all’altro l’arte di Michelangelo Carrisi, non proveremmo minimamente a dipingere il quadro che abbiamo in mente. Ma se iniziamo a dipingere noi stessi il NOSTRO quadro, la nostra idea, almeno sarà chiaro a Noi. Il senso della metafora vuol essere che siamo noi gli artefici del nostro cambiamento. Siamo noi a dover cambiare, verso la linea dei nostri obiettivi e non il contesto.

Ci sono alcune regole da tenere in mente se si vuole cambiare qualcosa della propria vita. L’elenco vuol essere un punto di riflessione e di partenza:

  • L’unico cambiamento che è possibile è quello personale nei confronti degli altri;
  • Cambiando noi, gli altri potenzialmente cambiano perché si trovano ad interagire con una nostra posizione di vita diversa;
  • Se non ci si autodetermina nella vita adulta, non si viene determinati da alcuno;
  • Ognuno è in grado di dipingere il proprio quadro;
  • Nessuno è il Michelangelo della vita altrui, ma ognuno è il Caravaggio di se stesso. L’errore che commettiamo è di pensare che non siamo in grado di dipingere o che gli altri dipingono meglio o peggio di noi;
  • Ognuno si trova dove si vuole trovare nella vita. Quest’ultima affermazione implica una grande responsabilità e libertà personale;
  • Se non riusciamo a capire cosa fare per conquistare un’altra posizione nella vita lasciamoci aiutare a capire quali strategie possono essere funzionali.

Un percorso di crescita/terapia può svelare i movimenti inconsapevoli del nostro animo. È nella consapevolezza delle nostre azioni che è possibile cambiare il nostro destino.

A cura di Dott.ssa Paola Giacco e Dott.ssa Raffaella Ruberto