Il Modulo Esperienziale del laboratorio teatrale tenuto dal Maestro Paolo Cutuli  presso la sede di A.FO.RI.S.MA. a Vibo Valentia giorno 9 Luglio 2017, ha visto la partecipazione degli allievi del Master in Counseling Educativo Sistemico Relazionale Integrato, ultima giornata di corso prima della pausa estiva.

La giornata è iniziata con degli esercizi di movimento nello spazio per far ambientare gli allievi nel luogo di lavoro e per prendere dimestichezza con il proprio corpo in movimento e con la percezione spaziale. Successivamente si è passati ad una fase di lavoro che ha visto interessato il campo dell’improvvisazione fisica con tema “i sette vizi capitali”. Altro argomento affrontato è stato il tema del dolore in cui gli allievi si sono lasciati andare ad un livello più profondo di studio e indagine interiore.

Nel pomeriggio agli allievi è stato proposto l’esercizio di scrittura drammaturgica e lo studio sulla voce che li ha visti impegnati nel diverso modo di portare la voce sul fiato, in terza, di gola, di pancia e di testa. Altra fase del laboratorio è stato lo studio sulle improvvisazioni basato su due momenti precisi: una improvvisazione con degli elementi dati dal Maestro Paolo Cutuli, contesto e motivazione dei personaggi, e una in cui gli allievi divisi in gruppi da due, hanno inventato tutto, dalla drammaturgia ai personaggi cimentandosi nel mettere in scena quanto da loro scritto e utilizzando i materiali a disposizione nell’aula di formazione. Un piccola fase è stata poi dedicata allo studio di alcune norme generali di dizione e su come si usa un dizionario. L’ultima fase a chiusura del laboratorio ha interessato lo studio del mimo che ha visto gli allievi sperimentarsi fisicamente e attivamente nel portare a compimento la scena di mimo mostrata ad esempio dal Maestro.

Tutta la giornata è stata vissuta dagli allievi in un crescendo di emozioni, e, superata la fase iniziale dell’imbarazzo, ha visto la partecipazione entusiastica di tutti e la voglia di sperimentarsi mettendo in gioco le proprie attitudini naturali teatrali inaspettate, lasciando libera la parte bambina che, fin dalla prima infanzia, durante il gioco spontaneo trasforma ciò che lo circonda per inventarsi personaggi, situazioni, luoghi e azioni.