Psicologia della Famiglia

 

 

 

 

LA FAMIGLIA IN TERAPIA

Nell’ottica della definizione di  famiglia, si presuppone che nell’evoluzione del sistema familiare si va incontro ad  alcuni “eventi nodali” (crisi) che, attraverso la disorganizzazione-riorganizzazione del sistema stesso, implicano il superamento di questi momenti legati allo sviluppo, permettendo così il passaggio ad una fase successiva. Questi “eventi” possono essere previsti (matrimonio, nascita, uscita dei figli, morte naturale) ed  imprevisti (come la morte, la malattia, la perdita del lavoro, etc) e presuppongono, specie quelli imprevisti, poiché contrassegnati da sofferenza, l’attivazione di  grosse risorse da parte dei componenti della famiglia stessa.

 Coinvolgere tutta la famiglia in terapia e la ricerca di una collaborazione con i genitori significa: non sostituirsi  ai genitori,  credere nelle risorse di un genitore che a volte non vede perché stanco o troppo coinvolto nella sofferenza e considerare la sofferenza dell’intera famiglia e non solo quella di chi esprime la difficoltà.

SINTOMI

Nell’ottica sistemica-relazionale-simbolica-esperienziale, il sintomo di una persona, oltre ad esprimere in maniera metaforica il conflitto psichico soggettivo, acquisisce una funzione precisa all’interno del sistema  in cui si manifesta. Infatti, la famiglia, intesa come il sistema  di riferimento principale nell’esperienza emotiva di una persona, è il primo contesto esperienziale all’interno del quale i sintomi assumono una funzione precisa per il funzionamento relazionale del gruppo di persone che ne fanno parte. I conflitti che tendono a disgregare il sistema-famiglia creano una tensione emotiva che di solito viene vissuta in termini drammatici dal soggetto portatore del sintomo; egli si fa carico, attraverso la manifestazione dei sintomi, di distogliere i membri della famiglia dall’affrontare in modo manifesto le proprie difficoltà di relazione, accentrando l’attenzione su di sé. Il sintomo ha quindi una doppia valenza: segnala alla famiglia l’esistenza di un disagio e, nello stesso tempo, rende innocuo il suo potere distruttivo, accentrando su di sé tutte le preoccupazioni degli altri membri.

METODOLOGIA DI LAVORO CON LA FAMIGLIA

La terapia familiare interviene attraverso varie tecniche di lavoro sulle famiglie, operando su quattro livelli principali di osservazione:

  • la storia trigenerazionale della famiglia (nonni-genitori-figli);
  • l’organizzazione relazionale e comunicativa della famiglia;
  • la funzione del sintomo del singolo individuo nell’equilibrio della famiglia;
  • la fase del ciclo vitale della famiglia in cui si presenta il sintomo del singolo. Il ciclo vitale: rappresenta una tappa delle varie fasi evolutive attraversate dal  “sistema-famiglia”; si parla, ad esempio dell’uscita da casa dei figli a seguito del matrimonio, del decesso di un genitore o della nascita di un figlio, etc; questi eventi costringono il sistema a riorganizzarsi e quindi ad evolvere verso nuovi assetti relazionali.